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Nuovi trend fashion/luxury dopo la pandemia

I numerosi sondaggi svolti in questi giorni dalle multinazionali di consulenza strategica manageriale, confermano che l’impatto sul mercato italiano sarà significativo, in particolare per il settore moda e lusso.

Quali saranno le prossime sfide per le manifatture della filiera Made in Italy?

Per rispondere, i professionisti del settore guardano alla Cina, ora in fase di riavvio dopo il lungo lockdown che ne ha bloccato le attività dall’inizio dell’anno.

Cinque i modelli di sviluppo identificatiche, nei prossimi mesi, potrebbero investire anche il nostro Paese:

  1. Accelerazione esponenziale nell’adozione del digitale;
  2. Nuovi modelli di consumo e revenge shopping;
  3. Adeguamento dei brand per rimanere rilevanti;
  4. New Retail e Smart Shopping;
  5. Shopping turistico e digital commerce.
La Cina era già un mercato molto avanzato e digitalizzato ma la quarantena ha accresciuto notevolmente la familiarità dei consumatori con questi canali di acquisto. Con l’interruzione dei flussi di cassa dai punti retail, l’e-commerce si è infatti attestato come l’unica fonte di sostentamento per compensare il calo delle vendite di questa stagione, messa a dura prova dalla pandemia.

La digitalizzazione non ha investito solo il mondo delle vendite ma anche quello della comunicazione. Oltre a potenziare le proprie infrastrutture ed operations, i brand hanno anche iniziato a perseguire nuove strategie di digital storytelling, di questi tempi l’unica via per relazionarsi con i navigatori in cerca di informazioni e fidelizzare i clienti già acquisiti.

Molti marchi del lusso, tra cui Louis Vuitton e Burberry hanno sperimentato il Live streaming commerce, un nuovo modo di comunicare e promuovere che presto diventerà la norma anche da noi.

Le performance della prima fashion week virtuale sono state promettenti, tanto per il B2B, per cui i buyer hanno potuto godersi le sfilate e pre-ordinare i capi delle collezioni autunno-inverno 2020 da tutto il mondo comodamente online, quanto per il B2C. Grazie al formato See Now Buy Now, abilitato nelle dirette live su Tmall, le sfilate degli oltre 150 brand che hanno partecipato alla settimana della moda di Shanghai di fine marzo hanno registrato 2,5 milioni di views in una sola giornata, per un totale di 11 milioni e 2,82 milioni di dollari di gross merchandise.
Quanto al social commerce, è già in corso una sistematizzazione. Un esempio su tutti, Rinascente il cui store di Milano, grazie alla cura dei clienti più affezionati con whatsapp, ha fatturato ben 7 milioni di euro. Ma l’intero gruppo di Zuckerberg sta mettendo a punto grandi progetti volti a favorire la sempre più richiesta interazione business to consumer, grazie all’uso di chatbot e social. Dalle nuove release di WhatsApp Business di pochi giorni fa, al marketplace di Facebook, che non sarà più solo C2C, fino all’introduzione di nuove funzionalità per la promozione e la vendita anche su Instagram.